Escursione alla miniera di Calamita a Capoliveri
Le gallerie sotterranee del Ginevro all'Isola d'Elba
L'Isola d'Elba è famosa soprattutto per le splendide e varie spiagge ma in pochi sanno che prima del boom turistico degli anni 60 l'economia isolana si basava soprattutto sulla pesca, la coltivazione di vino e l'escavazione mineraria.
Già negli anni 30 sono iniziati i primi lavori per determinare la quantità e la qualità del materiale ferroso presenti sul monte calamita, nella zona vengono fatti vari scavi tutti a cielo aperto a varia altitudine, a 6, 30, 54 e 81 metri, determinando una zona ricca di materiale di prima qualità composto da Magnetite, Limonite, Ematite e Pirite, presente fin molti metri sotto il livello del mare.
A partire dagli anni 60 vengono costruite le due gallerie sotterranee principali, a -24 e -54 metri, fino ad arrivare nel punto più profondo dove era posizionato l'impianto per l'estraziona del materiale dalla miniera a ben -91 metri sotto il livello del mare.
Il materiale estratto nelle gallerie veniva macinato sul posto e grazie a dei potenti magneti venira pulito dagli scarti terrosi, una volta fuori dalla miniera il materiale ferroso di ottima qualità veniva imbarcato sulle navi mercantili che lo smerciavano ai porti di Piombino, Genova, Taranto e Bagnoli.
Nel 1981 la Miniera del Ginevro chiude, sia per il settore turistico in costante ascesa, sia per la concorrenza dei paesi di sviluppo, al suo interno però giacciono molte tonnellate di Magnetite e la miniera viene classificata come Riserva Nazionale Strategica per poter essere riattivata un giorno in caso di necessità.
Invece da qualche anno, grazie all'amore per il territorio e la storia mineraria di Capoliveri, alcune persone sono riuscite a riaprire i cancelli della Miniera di Calamita facendola diventare un'attrazione turistica insolita dell'Isola d'Elba.
La storia della Miniera di Calamita
Il lavoro estrattivo nella zona di Calamita inizia molto indietro nel tempo, i primi scavi avvenivano già in epoca etrusca e romana, poi è stata la volta dei genovesi e dei pisani e per finire la famiglia dei Cosimo dei Medici e l'attenzioni addirittura dell'Imperatore Napoleone durante il suo esilio elbano.
La miniera vera e propria inizia nei primi anni del 900, i minatori abitavano nell'attuale centro storico di Capoliveri e raggiungevano ogni mattina al sorgere del sole la miniera del Vallone, gli uomini in gruppo e a piedi camminavano più di un'ora sia all'andata che al ritorno.
Nei primi anni l'escavazione era molto rudimentale e a mano, usando somari per portare il materiale estratto, un lavoro molto duro e pagato pochissimo, tanto che molti minatori per mantenere le proprie famiglie erano costrette a lavorare nei campi dopo le ore effettuate in miniera, questa vita era quasi una scelta obbligata per tutti gli abitanti del versante orientale dell'isola che una volta raggiunti i 14 anni chiedevano di essere ammessi a lavorare nelle miniere di Capoliveri e Rio Marina.
Qualche anno più tardi avveniva un importante balzo in avanti con l'apertura dell'altoforno di Portoferraio, e per la prima volta il ferro e la ghisa vengono trasformati e lavorati direttamente sull'isola che appariva al resto dell'italia all'avanguardia nel settore industriale e in quegli anni l'impianti siderurgici venivano spesso visitati da Mussolini in persona e molte cartoline dell'epoca riproducono l'Isola d'Elba industriale.
Sulla spiaggia dell'Innamorata viene costruita una lunga ferrovia con treno a vapore, i cantieri si ingrandiscono e l'attività estrattiva aumenta fino al periodo della seconda guerra mondiale in cui gli altiforni vengono bombardati pesantemente e l'intero settore si arresta.
Subito dopo il dopoguerra iniziano il lavori per la galleria sotterranea del Ginevro, che dopo 20 anni di lavori e progettazione diviene la miniera più grande e produttiva d'europa, e rifornisce di materiale gli altiforni di tutta italia. I minatori grazie a vari scioperi riescono ad ottenere qualche diritto, uno stipendio regolare e fisso e vengono costruite nuove strade per arrivare in bus direttamente alla miniera, per l'attività estrattiva vengono utilizzati i macchinari più moderni dell'epoca, martelli ad aria compressa, nastri trasportatori.
A partire dagli anni 60 a Capoliveri e in tutta l'isola cominciano ad arrivare i primi turisti, ma moltissimi sono ancora i capoliveresi che cercano lavoro in miniera fino al 1981, anno in cui la miniera chiude perchè l'azienda concessionaria preferisce comprare il materiale in Sud Africa e del Sud America risparmiando.
Le Miniere di Capoliveri
La miniera del Vallone
È il cantiere più antico di Capoliveri, la miniera a cielo aperto del Vallone dove ancora oggi è possibile visionare i resti dei grossi macchinari che hanno funzionato a pieno regime fino alla chiusura delle attività minerarie, grandi ruspe, nastri trasportatori, gru e tanti vagoni sono solo alcuni degli attrezzi che vi aspettano per delle foto caratteristiche e insolite delle vostre vacanze all'Isola d'Elba.
La miniera del Ginevro
È l'unico cantiere sotterraneo dell'Isola d'Elba, composto da 7 km di gallerie che si diramano in tre sottolivelli:
il primo a 6metri sopra il livello del mare dove poter visitare gli uffici, il refettorio, l'infermeria e gli altri locali tecnici ed è stato il primo visitabile con escursioni organizzate. Negli ultimi anni sono state aperte le visite guidate anche nel sottoslivello a -24 metri, denominato "emozio dal profondo", ricco di storia, fatica e sudore, grazie alle guide molto preparate riuscirete a riscoprire come si svolgevano un tempo le attività estrattive e com'era l'atmosfera in quegli anni.
Il livelli più profondi da -54 fino a -91 metri ad oggi non sono visitabili.
La cartina per raggiungere le miniere del monte Calamita a Capoliveri
Si ringrazia Mario Favaroni per le foto utilizzate nell'articolo delle miniere.