A caccia di Geocaching all'Isola d'Elba

Le informazioni e i consigli per lo svolgimento della "caccia al tesoro" interattiva

mappa geocaching isola d'Elba

Cosa è il geocaching

Il geocaching è una sorta di caccia al tesoro gratuita che si svolge nel mondo reale, avvalendosi delle moderne tecnologie.
Il meccanismo alla base del gioco è semplice: alcune persone di buona volontà nascondono delle “scatoline” in giro per città, parchi, boschi ecc, caricano tramite il cellulare le coordinate GPS del nascondiglio sulle apposite APP e gli altri “geocachers” utilizzano i dati caricati per trovare le scatoline col proprio dispositivo GPS, oggi integrato in ogni smartphone.
Tutto qui, ma va detto che crea dipendenza!
Non si vince niente, se vogliamo fare un po’ di filosofia spicciola, possiamo dire che il premio del geocaching è l’esperienza complessiva. Le caches sono piazzate da utenti che conoscono il territorio, dunque è probabile che la loro ricerca conduca a luoghi che altrimenti non avremmo visitato e talora vengono posizionate laddove solo pochi vanno, regalando il piacere di scoprire luoghi segreti dietro l’angolo.
Inoltre, spesso, per capire dov’è collocata una cache è necessario leggere la descrizione del luogo, cosa che offre sempre aneddoti interessanti e un po’ di storia su quel posto.
Infine, qualora non sapeste che fare un pomeriggio, anche dire “beh usciamo a cercare una cache” è un valido motivo per trovar la voglia di uscire di casa. Con buona pace di coloro che sostengono che il digitale abbia impigrito le persone e le trattenga dalla vita all’aria aperta!

 

 

geocache isola d'ElbaL'Isola d'Elba è ricca di geocaches

Per mezzo della mappa dell’utente Monicadeg, che frequenta l’Elba da 40 anni, vediamo l’ubicazione dei numerosi “tesori” sull’isola e anche le varie tipologie di geocaches, perché ne esistono di vari tipi e diverse difficoltà. Per tutti i gusti.

Ad ogni iconcina corrisponde una cache.
Tradizionale (pallino verde): la più diffusa. Alle coordinate segnate sulla mappa, si trova il contenitore che cercate. Nulla di più semplice… forse.
Mystery (pallino blu col punto di domanda): l’icona sulla mappa è collocato in un punto fittizio e le reali coordinate della cache vanno trovate risolvendo gli enigmi riportati nella scheda della cache stessa.
Multi (pallino arancio): è costruita “a step”: le coordinate sulla mappa corrispondono al primo luogo dove occorre recarsi e i vari passaggi possono richiedere di trovare oggetti fisicamente esistenti, come scatole o indizi scritti, oppure di dedurre le coordinate successive in altro modo, ma è sempre necessario recarsi alle coordinate dello step successivo per andare avanti.
Virtual (fantasmino): è una cache particolare, priva di contenitore fisico. Richiede la scoperta
del luogo indicato e per poterla considerarle trovata è necessario fare qualcosa che richieda la visita del luogo stesso: rispondere ad una domanda, fare una foto o risolvere un piccolo indovinello.
Earthcache (mappamondo): altra cache senza contenitore fisico. Si può loggare come found rispondendo a domande di geologia inerenti al luogo in cui sono collocate. Ad esempio, può chiedere di fotografare formazioni geologiche particolari, fossili, glaciazioni, erosioni.. o stimare le dimensioni di particolari fenomeni visibili sul posto.
Letterbox (pallino blu con busta da lettera): cache poco diffusa in Italia, gettonatissima all’estero. Oltre al logbook, contiene un timbro. L’utente può firmare con un proprio timbro (ma anche con la penna) e stampigliare un suo oggetto col timbro rinvenuto nella scatola.

 

La storia del geocaching, in breve

Si può dire che il geocaching nacque negli Stati Uniti il 2 maggio del 2000 a seguito di un atto dell’amministrazione Clinton con cui venne rimossa la Selective Availability, ovvero un sistema di disturbo per i GPS di uso civile che era stata introdotta nel 1991 per volere del Dipartimento della Difesa. A quel punto il margine di errore dei GPS civili diventava inferiore ai 10 metri.
Già l’indomani, il sig. Dave Ulmer, consulente informatico di Portland (Oregon), decise di testare la novità legislativa col suo apparecchio. Nascose su una delle colline della sua città un contenitore in plastica nero con all’interno delle videocassette, una fionda, una scatola di fagioli e soprattutto un quaderno e una penna.
Tornato a casa, pubblicò un messaggio sul gruppo Usenet sci.geo.satellite-nav nel quale annunciò di aver nascosto la prima “geocache” della storia, alle coordinate N 45° 17.460 W 122° 24.800, dettando anche le regole base del suo gioco: se prendi qualcosa, metti qualcosa, lascia un segno del tuo passaggio sul logbook e riponi la scatolina dove l’hai trovata.
Era nato il geocaching!

 

 

Cache spiaggia della PaolinaCosa si trova durante la Caccia al Tesoro?

Un contenitore di forma e dimensioni variabili, da piccolissimo a grande (questi ultimi sono rari in Italia, dove si arriva generalmente a non più di un Tupperware) contenente sempre un piccolo diario (logbook) sul quale segnare il proprio nome e la data del ritrovamento, se si vuole anche un commento o un saluto.
Se lo spazio lo permette, troveremo anche una matita o penna, ma il consiglio è di portarsene sempre una con sé, unitamente ad altri oggetti utili come una pinzetta e qualche foglietto di scorta, per l’eventualità che il logbook sia pieno.
La scheda di ciascuna cache ne indica la dimensione, ed è un attributo da tener presente per orientare al meglio la ricerca in loco.
Potreste chiedervi dove sia la difficoltà, visto che si conoscono le coordinate del nascondiglio, ma qui entra in gioco anzitutto l’imprecisione dei GPS: sommando l’errore dell’apparecchio di chi nasconde a quello di chi cerca, lo scarto con la reale posizione della cache oscilla tra i 3 e i 10 metri. Inoltre va sottolineato che la scatolina da trovare non è mai in bella vista, anzi è stata più o meno sapientemente nascosta. Alcuni realizzano “camuffi” così ben fatti che distinguere una cache nell’ambiente circostante, sia esso urbano o naturale, non è affatto semplice.

 

 

Ultime regole e consigli pratici
Essere furtivi. Una volta giunti alle coordinate della cache (in gergo Ground Zero, o GZ), guardarsi intorno. Non sarà un oggetto facilmente visibile e la discrezione è tutto: cercate di non farvi notare! Fare geocaching è assolutamente legale, e gli agenti di polizia, carabinieri e forze dell’ordine sanno perfettamente che esiste. Ma purtroppo c’è chi potrebbe divertirsi a boicottare questo bel gioco, li chiamiamo babbani e sono il nemico numero uno dei geocachers!
Le caches non si possono seppellire, quindi è inutile cercare sotto terra.
Non distruggiamo quel che abbiamo intorno! Se è vero che le scatoline possono essere (relativamente) ovunque, ciò non significa che possiamo vandalizzare i luoghi in cui cerchiamo. Spostare una pietra al parco è accettabile, calpestare le aiuole distruggendo il verde pubblico no. Siamo rispettosi!
Occhio all’indizio! Nella scheda di ogni cache è quasi sempre presente un hint (suggerimento) che indirizza meglio la ricerca.
Controllare le recenti attività della cache: quante persone, e quando, l’hanno trovata finora? Se è stata rinvenuta di recente, è probabile che sia ancora lì. Se tanti utenti non l’hanno trovata, potrebbe esser stata manomessa o portata via da qualcuno ignaro del gioco, o desideroso di rovinare agli altri l’esperienza (i babbani sopracitati).
Tanta pazienza! Le prime volte può sembrare difficile o che la cache non ci sia. Datevi tempo e ragionate: dove nasconderei un oggetto in modo che solo chi sa della sua esistenza può trovarlo?

 

 

geocaching isola d'Elba 

Qualche numero del fenomeno del Geocaching in Italia
In Italia, si sa, arriviamo sempre un po’ dopo, e nel nostro Paese l’attività si è diffusa da poco più di dieci anni, conta attualmente una community di circa 2.500 giocatori e le scatoline nascoste sono oltre 33.000 (fonte: https://project-gc.com/).
I geocachers col tempo diventano una grande famiglia, si scambiano via messaggio le dritte per le ricerche e organizzano spesso eventi e raduni a livello locale, attività di pulizie di spiagge o aree verdi, geocacce di gruppo e passeggiate, avventure in kayak, biciclettate… spirito e salute ne guadagnano!

 

Spiagge Isola d'Elba

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