Spiagge chiuse Isola d'Elba: un problema che riguarda tutti

Un problema italiano da conoscere e risolvere

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All’Isola d’Elba il mare e i sentieri sono parte integrante della vita quotidiana di residenti e turisti. Accedere liberamente alle spiagge non è soltanto un diritto sancito dalla legge, ma anche un elemento che caratterizza l’identità stessa dell’isola. Tuttavia, negli ultimi anni in diversi punti dell’Elba sono comparsi cancelli, recinzioni o cartelli che rendono impossibile, o molto difficile, raggiungere il mare.

Questa pagina non vuole accusare nessuno, ma offrire uno spazio di informazione e riflessione: perché l’accesso libero al mare è un bene comune da difendere. Il nostro obiettivo è aumentare l’attenzione su questo tema e stimolare il confronto tra cittadini, turisti, proprietari e istituzioni.

Legambiente Arcipelago Toscano: «Il mare e le coste non si comprano. Le spiagge, i sentieri e gli accessi al mare sono un bene comune, che va difeso per garantire a tutti il diritto di vivere e rispettare la natura.»

Il quadro normativo

In Italia, il Codice della Navigazione sancisce il diritto di libero accesso al mare: le spiagge appartengono al demanio pubblico e, in linea di principio, devono restare accessibili a tutti. Questo significa che recinzioni, cancelli o cartelli che impediscono di raggiungere l’arenile sono una violazione di un principio fondamentale.

Nonostante questo, in diversi punti dell’Isola d’Elba, come in altre località italiane, l’accesso è ostacolato da situazioni irregolari o da vincoli legati a proprietà private e aree minerarie. Negli anni varie associzione di cittadini, di tutela dell'ambiente e sopratutto la sezione dell'arcipelago Toscano di Legambiente ha raccolto numerose segnalazioni di spiagge e sentieri chiusi, dando vita al dossier “Mare in Gabbia”.

«Cala dei Frati, ma anche altre come la spiaggia del Direttore a Rio Marina, quella della Baronessa a Marciana Marina, e le spiagge del compendio di Calamita/Costa dei Gabbiani restano inaccessibili da terra. In tutto, Legambiente ne aveva censite 13, e solo pochissime sono state riaperte dopo le denunce del Cigno Verde.»

 

 

Le spiagge segnalate come inaccessibili

Qui sotto trovi alcune delle spiagge e dei tratti di costa che, secondo le segnalazioni raccolte, non sono liberamente accessibili. In alcuni casi l’accesso è del tutto vietato da recinzioni private, in altri è solo limitato perché si può arrivare al mare solo attraversando proprietà o strade chiuse.

Cala dei Frati (Portoferraio)

Simbolo del “mare in gabbia”: accesso via terra chiuso da recinzioni, nonostante l’esistenza storica di un sentiero.

Promesse di riapertura si sono susseguite negli anni, ma la spiaggia resta inaccessibile.

🚧 Accesso vietato

Spiaggia del Direttore a Rio Marina con recinzioni

Spiaggia del Direttore (Rio Marina)

Baia segnalata come inaccessibile per recinzioni e passaggi sbarrati che impediscono la fruizione del litorale.

🚧 Accesso vietato
Costa dei Gabbiani con strada privata di accesso alle spiagge

Costa dei Gabbiani (Capoliveri)

Spiagge come Remaiolo, Ginepro, Punta Bianca e Buzzancone sono raggiungibili solo tramite strada pedonale privata del villaggio turistico. L’accesso al mare è quindi fortemente limitato.

⚠️ Accesso limitato
Spiaggia del Bagno a Marciana Marina con proprietà privata

Spiaggia del Bagno (Marciana Marina)

Parte della spiaggia chiusa con un cartello che impedisce la fruizione di parte del litorale.

🚧 Accesso vietato

 

 


 

Segnalazioni e partecipazione

Conosci altre spiagge o sentieri chiusi all’Isola d’Elba?
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Perché parlarne è importante

Difendere il libero accesso al mare e ai sentieri significa difendere un bene comune, paesaggistico e culturale. Come ricorda Legambiente, “il mare e le coste non si comprano”: appartengono a chi li vive e li rispetta. Mantenere aperte le vie d’accesso significa garantire a tutti il diritto di godere della natura unica dell’Isola d’Elba.

 

 

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